In tutti i reparti dell’ospedale lavoravano più di 150 persone. Alcune vennero trasferite da altre unità militari, ma vi erano anche molti che furono portati all’ospedale malati o feriti, e dopo le cure iniziarono ad aiutare a loro volta il personale. Prima dell’inizio della guerra queste persone svolgevano professioni diverse. La maggior parte di loro erano operai, fattori o artigiani, ma c’erano anche studenti e impiegati. Le circostanze li portarono a diventare infermieri, costruttori, economi: mestieri utili in tempi di guerra.
Danilo Šuligoj condivise il destino della gente del Litorale sloveno oppressa e perseguitata dalle autorità fasciste. Nel gennaio del 1943 fu arruolato nell’esercito italiano. Tornò nel suo paese natale, Sv. Lucija (oggi Most na Soči) solo dopo la capitolazione italiana, e divenne subito partigiano. Fino alle fine della guerra svolse il compito di infermiere. All’inizio di dicembre del 1943 si unì a un gruppo di partigiani sotto la direzione del Dott. Viktor Volčjak e, in una fattoria a Podnjivč presso Dolenji Novaki, approntò i preparativi per la costruzione di un ospedale segreto. Prima della guerra era imbianchino, così gli fu assegnato il compito di mimetizzare le baracche per renderle meno visibili. Danilo non fu solo uno dei costruttori dell’ospedale, ma anche l’infermiere che salvò la vita a tanti feriti di svariate nazioni. Nel settembre del 1944 fu assegnato al Dott. Franc Derganc come assistente e strumentista. Insieme divennero il nucleo permanente della squadra chirurgica del IX corpo, mentre gli altri membri del personale furono mobilitati dai servizi tecnici del posto nel quale operavano in quel memento. Tornò a Franja solo occasionalmente. Dopo gli interventi chirurgici, i feriti venivano portati nell’ospedale per far sì che il medico potesse continuare a prendersi cura di loro.
Tra i feriti c’era anche un pilota americano, Harold Adams: nel marzo del 1944, quando l’ospedale fu costretto a evacuare, se ne prese cura Danilo. Rimasero amici anche a guerra finita. Nel 1997 l’associazione americana piloti, composta da veterani di guerra, su iniziativa dei parenti di Harold Adams decorò al valore Danilo Šuligoj per il soccorso prestato al pilota americano.
Le sue memorie sono pubblicate nel libretto Bil sem bolničar v Franji, Nova Gorica, 2008.